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a son me
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https://www.cittadellaspezia.com/2022/0 ... va-463454/
Purtroppo non ci sono alternative perché neanche in una situazione di emergenza si può usare il controviale, neanche fosse una proprietà privata. Alle 20 le migliaia di tifosi usciti dalla ferrovia han dovuto transitare in mezzo alla strada, perché controviale chiuso e passaggio sotto distinti chiuso. Vedevo le facce dei turisti che andavano verso Portovenere, non credo torneranno a Spezia. Robe da matti.
E poi una curiosità, come ha fatto ad arrivare i lacrimogeni in viale Fieschi sulle auto e sui tifosi che transitavano?
Purtroppo non ci sono alternative perché neanche in una situazione di emergenza si può usare il controviale, neanche fosse una proprietà privata. Alle 20 le migliaia di tifosi usciti dalla ferrovia han dovuto transitare in mezzo alla strada, perché controviale chiuso e passaggio sotto distinti chiuso. Vedevo le facce dei turisti che andavano verso Portovenere, non credo torneranno a Spezia. Robe da matti.
E poi una curiosità, come ha fatto ad arrivare i lacrimogeni in viale Fieschi sulle auto e sui tifosi che transitavano?
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Matisse
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Ecco il testo:
Genova – Gerolamo Calcagno, architetto genovese e tifoso sampdoriano, questa volta non ci sta, “ho fatto tante trasferte, ma mai mi sono sentito in pericolo come sabato scorso alla Spezia. E questa con me c’erano anche i miei figli minorenni”. E ha deciso di non tacere. Ha scritto una mail, posta certificata, sia alla Lega Calcio che allo Spezia, dettagliando quanto è accaduto sabato prima di entrare al Picco per assistere a Spezia-Sampdoria: “Arrivo sul piazzale antistante l’accesso al settore ospiti con i miei due figli minorenni e mi sono trovato di fronte ad una interminabile coda causata dalla realizzazione di un imbuto generato dal posizionamento di 2 new jersey contrapposti e ravvicinati tra loro che permetteva in uno spazio per i piedi di circa 20 cm di procedere, uno alla volta, ad un secondo piazzale per un secondo filtro di controllo”.
Calcagno ha allegato alle Pec le foto: “In un tempo dove la sicurezza della persona – ha continuato - deve essere il principale obiettivo da perseguire è inaccettabile essere sottoposti a una situazione di rischio come questa. Non sono un tifoso occasionale e nel corso della mia vita ho assistito a partite in stadi piccoli e privi di comfort ed in stadi grandi e moderni sia in Italia che all’estero ma mai e poi mai in nessuna occasione ho visto una cosa del genere. Se fosse scoppiato un banale parapiglia e ci fosse stato un conseguente fuggi fuggi? Cosa sarebbe potuto succedere? E se le conseguenze fossero drammatiche chi ne risponderebbe? Lo stadio Picco ospita partite della Serie A italiana e come tale deve garantire la sicurezza degli spettatori sia all’interno, sia nelle vie di accesso. Chi ha permesso la creazione di questo fantasioso e potenzialmente pericoloso sistema di accesso?”
Calcagno cita poi il regolamento degli stadi della Lega Nazionale Professionisti e in particolare il capitolo del Piano della sicurezza dello stadio D.M. 18/3/1996 e successive modifiche dove è scritto: “… le società devono curare l’attivazione delle procedure per controllare che, durante lo svolgimento della manifestazione, nessun oggetto o ingombro, anche temporaneo, ostacoli il libero deflusso degli spettatori lungo le vie d’esodo, in corrispondenza di passaggi, corridoi, scale, varchi e portoni, nonché negli spazi sicuri… “
Calcagno resta in attesa di una risposta della Lega Calcio e dello Spezia. Eventualmente una spiegazione di chi ha deciso di creare questo pericoloso imbuto per motivi di ordine pubblico legati al filtraggio dei tifosi. In questo caso blucerchiati, ma la fede calcistica non c’entra.
Il derby ligure di sabato, ad alta tensione per la rivalità tra le due tifoserie, si è chiuso senza incidenti, nonostante alcune situazioni di potenziale pericolo che si sono create fuori e dentro lo stadio (al momento dell’ingresso di un nutrito gruppo di tifosi doriani nel settore dei distinti) e alcuni momenti di tensione nel finale, in tribuna stampa e anche in campo, con un battibecco tra alcuni tifosi doriani ancora bloccati nel settore ospiti in attesa di uscire e due inservienti del Picco.
Genova – Gerolamo Calcagno, architetto genovese e tifoso sampdoriano, questa volta non ci sta, “ho fatto tante trasferte, ma mai mi sono sentito in pericolo come sabato scorso alla Spezia. E questa con me c’erano anche i miei figli minorenni”. E ha deciso di non tacere. Ha scritto una mail, posta certificata, sia alla Lega Calcio che allo Spezia, dettagliando quanto è accaduto sabato prima di entrare al Picco per assistere a Spezia-Sampdoria: “Arrivo sul piazzale antistante l’accesso al settore ospiti con i miei due figli minorenni e mi sono trovato di fronte ad una interminabile coda causata dalla realizzazione di un imbuto generato dal posizionamento di 2 new jersey contrapposti e ravvicinati tra loro che permetteva in uno spazio per i piedi di circa 20 cm di procedere, uno alla volta, ad un secondo piazzale per un secondo filtro di controllo”.
Calcagno ha allegato alle Pec le foto: “In un tempo dove la sicurezza della persona – ha continuato - deve essere il principale obiettivo da perseguire è inaccettabile essere sottoposti a una situazione di rischio come questa. Non sono un tifoso occasionale e nel corso della mia vita ho assistito a partite in stadi piccoli e privi di comfort ed in stadi grandi e moderni sia in Italia che all’estero ma mai e poi mai in nessuna occasione ho visto una cosa del genere. Se fosse scoppiato un banale parapiglia e ci fosse stato un conseguente fuggi fuggi? Cosa sarebbe potuto succedere? E se le conseguenze fossero drammatiche chi ne risponderebbe? Lo stadio Picco ospita partite della Serie A italiana e come tale deve garantire la sicurezza degli spettatori sia all’interno, sia nelle vie di accesso. Chi ha permesso la creazione di questo fantasioso e potenzialmente pericoloso sistema di accesso?”
Calcagno cita poi il regolamento degli stadi della Lega Nazionale Professionisti e in particolare il capitolo del Piano della sicurezza dello stadio D.M. 18/3/1996 e successive modifiche dove è scritto: “… le società devono curare l’attivazione delle procedure per controllare che, durante lo svolgimento della manifestazione, nessun oggetto o ingombro, anche temporaneo, ostacoli il libero deflusso degli spettatori lungo le vie d’esodo, in corrispondenza di passaggi, corridoi, scale, varchi e portoni, nonché negli spazi sicuri… “
Calcagno resta in attesa di una risposta della Lega Calcio e dello Spezia. Eventualmente una spiegazione di chi ha deciso di creare questo pericoloso imbuto per motivi di ordine pubblico legati al filtraggio dei tifosi. In questo caso blucerchiati, ma la fede calcistica non c’entra.
Il derby ligure di sabato, ad alta tensione per la rivalità tra le due tifoserie, si è chiuso senza incidenti, nonostante alcune situazioni di potenziale pericolo che si sono create fuori e dentro lo stadio (al momento dell’ingresso di un nutrito gruppo di tifosi doriani nel settore dei distinti) e alcuni momenti di tensione nel finale, in tribuna stampa e anche in campo, con un battibecco tra alcuni tifosi doriani ancora bloccati nel settore ospiti in attesa di uscire e due inservienti del Picco.
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Matisse
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Come quelli dell’anno scorso che narravano di un bimbo picchiato, anche lui racconta fantasie.il ligure ha scritto: ↑19/09/2022, 22:29Il bello è che è uno che è sempre stato vicino al mondo del tifo più acceso.
Non avendo letto la lettera non so se se la prende con la nostra tifoseria o con altri...
Un collezionista di foto conosciuto anche da altri collezionisti e appassionati di Spezia e non solo.
Questo il suo sito dove un tempo c'erano anche foto della nostra tifoseria.
http://www.fotogerolamocalcagno.net/index_old.html
Anzi le nostre foto ci sono ancora.
http://www.fotogerolamocalcagno.net/calcio_spezia.html
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il ligure
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Il bello è che è uno che è sempre stato vicino al mondo del tifo più acceso.
Non avendo letto la lettera non so se se la prende con la nostra tifoseria o con altri...
Un collezionista di foto conosciuto anche da altri collezionisti e appassionati di Spezia e non solo.
Questo il suo sito dove un tempo c'erano anche foto della nostra tifoseria.
http://www.fotogerolamocalcagno.net/index_old.html
Anzi le nostre foto ci sono ancora.
http://www.fotogerolamocalcagno.net/calcio_spezia.html
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Old4
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certo marassi e' una gabbia claustrofobica. e chiusa.dove si sente puzzo e marciume .ambiente da terzo mondo
il picco e' invece il miglior stadio , con la visibilita' ancora migliore che a genova. poi e' un po piu'piccolo dati gli abitanti. per la sicurezza che problemi ci sono? basta far venire il numero prefissato e di rispetto alla normativa. come accade in ogni stadio. es non si puo' andare in 3000 a genova ma 1000. cosi' vale anche per gli altri.
il picco e' invece il miglior stadio , con la visibilita' ancora migliore che a genova. poi e' un po piu'piccolo dati gli abitanti. per la sicurezza che problemi ci sono? basta far venire il numero prefissato e di rispetto alla normativa. come accade in ogni stadio. es non si puo' andare in 3000 a genova ma 1000. cosi' vale anche per gli altri.