https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/ ... 8527.shtml
Secondo la Gazzetta non stiamo comprando nessuno perchè veniamo da tre successi consecutivi ...
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Non posso credere che l'Atalanta che ha cacciato il Papu, Gosens e Piccini per screzi con il zozzoblu,il quale ha fatto venire la depressione a Ilicic, possa interessarsi a un giocatore "difficile" come Nzola. Gasp te ghe 64 primavere vai in pensione .... ci sei riuscito Piccoli a darlo ai tuoi colori. Ma chi se fotte Ray segna mai ma è un combattente e onora la maglia che indossa.
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L’Atalanta su nzola……
Genocano maiale, ci hai preso per il culo con piccoli, lo hai trombato mandandolo via e ora vorresti una nostra punta……..
Presuntuoso del belino. Tei propio semo dove ti pettini la mattina.
Oooooooooooo merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Genocano maiale, ci hai preso per il culo con piccoli, lo hai trombato mandandolo via e ora vorresti una nostra punta……..
Presuntuoso del belino. Tei propio semo dove ti pettini la mattina.
Oooooooooooo merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
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Leggo di leo sena al 90% e che solo il 10% lo frenerebbe per aver il pass per l’attività agonistica.
Non so cosa succederà, spero il meglio ovviamente per il fante e di conseguenza anche per noi, certo che con lui in mezzo, ci sarebbe da gustarselo un po’ sto speza.
Andemooooooooo.
Non so cosa succederà, spero il meglio ovviamente per il fante e di conseguenza anche per noi, certo che con lui in mezzo, ci sarebbe da gustarselo un po’ sto speza.
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- Iscritto il: 13/09/2015, 9:26
Costruzione dal basso sì o costruzione dal basso no: un argomento che sta dividendo il mondo del calcio tra chi preferisce giocare il pallone sempre e comunque, anche a ridosso della propria area di rigore e chi, affidandosi alla vecchia scuola, non esclude a priori di far arrivare la palla ai propri attaccanti anche attraverso il lancio lungo. Negli ultimi anni la possibilità di costruire già con portieri e difensori è diventata un’abitudine, facilitata anche dalla regola che dal 2019 permette alla squadra in possesso di giocare il pallone già all’interno della propria area di rigore, portando i tecnici italiani, da sempre i più attenti ad elaborare contromosse tattiche, a colpire l’avversario dove potesse essere vulnerabile, ovvero nel recupero palla nella metà campo avversaria, una pratica molto amata da tecnici come Pep Guardiola e dalla nuova scuola tedesca – con Klopp in testa – con il culto del “Gegenpressing”. Nel campionato italiano le migliori in questa speciale classifica sono Inter e Milan, ma andando ad analizzare la statistica di Calcio.com sull'elaborazione dei dati forniti da Kama.Sport ne esce un quadro diverso. La media della Serie A di palloni immediatamente recuperati (entro 5 secondi o 3 passaggi avversari) è di circa 3,38 a partita, con solo tre delle prime otto della classe ad avere una media superiore a quella nazionale. Milan e Inter, rispettivamente a 4,55 e 4,48 e l’Atalanta, da sempre la più europea tra le formazioni del Belpaese, quarta a 3,81. A completare il podio c’è lo Spezia di Thiago Motta (3,91), allenatore molto vicino alla scuola catalana, dove il recupero alto è un mantra inconfutabile. Tra le altre squadre “sopra media” c’è l’Empoli di Andreazzoli, da sempre amante del lavoro in fase di pressione dei suoi attaccanti, il Verona di Tudor e il Torino di Juric, due squadre quasi speculari, molto vicine alla scuola di Gasperini, soprattutto quella del croato granata e la Samp di D’Aversa, ora passata in mano a Giampaolo. E le altre big? Appena al di sotto della media con 3,32 palloni recuperati ci sono Juventus e Roma, figlie di una mentalità ben chiara dei propri tecnici – Allegri e Mourinho - molto più conservatori rispetto alle evoluzioni europee, mentre stupisce il dato della Lazio di Sarri (3,27) e soprattutto di Italiano (2,86) a Firenze, due allenatori che nelle esperienze passate avevano puntato molto delle loro fortune sull’aggressività nella metà campo avversaria. I due hanno capito fin da subito la disponibilità del materiale umano a propria disposizione optando per uno stile di gioco diverso dalle proprie abitudini, ma che riesca a regalare una classifica migliore alla propria squadra, da sempre giudice supremo del lavoro di ogni allenatore.