Dire che l'amministrazione Federici ha fatto qualcosa per lo Spezia è come dire che il gatto della mia Ragazza dell'epoca era un cacciatore...in realtà aveva preso un uccellino chiudendo la bocca dopo uno sbadiglio...non mistifichiamo la realtà.
A mio avviso Spezia (città) è risorta dopo quell'amministrazione (magari anche solo il minimo sindacale) che come tante prima viveva con la paura di avere una squadra di calcio in alto, riflettori puntati addosso...una città ammorbata nella confort zone di una sparuta rappresentanza politica che dettava legge e vivacchiava nell'anonimato con un kit autoreferenziale per tirare a campare e rigenerarsi come blob. Nessuna iniziativa sportiva, industriale, commerciale (a parte le Coop), strutturale, sociale e turistica. Il nulla cosmico. Che ha portato diversi di noi a scappare per avere un briciolo di ambizione a tirare fuori la testa rispetto alle zero opportunità che la città offriva.
La proprietà dello Spezia Calcio è uno strumento per fare arrivare imprenditori e sul piatto devi mettere business.
Dal loro business devi ricavare posti di lavoro e sviluppo della città anche in termini sportivi.
Volpi si è stancato dopo che non ha ottenuto nulla come spazio imprenditoriale così come Moratti quando si è stancato dopo che Arcola petrolifera non poteva procedere secondo le sue volontà. Non ci sono mecenati in giro. E nella nostra realtà non ci sono imprenditori tanto capaci da avere patrimoni o aziende da miliardi di euro di giro d'affari.
I Platek cercano principalmente acquirenti nel mercato internazionale su fondi di investimento e/o affini ... sanno bene che trovare qualche imprenditore in Italia è molto difficile. Il fatto che non aprano un filo comunicativo con il Sindaco della Città ne è la riprova.
Oh, poi questo è solo il mio pensiero e vale quello vale...
Cmq calcio in modo sano si puo' fare...basta volerlo fare...gestione oculata, mezzi finanziari ad hoc e sviluppo degli investimenti fatti...non 15 Mio di euro dati ad un gatto e la volpe qualsiasi sbattuti su mercati improponibili su ragazzini poi regalati 1 o 2 anni dopo in giro per l'Europa.